Esiste una cura per l’edema maculare cistoide? Qui risposte su possibile guarigione e cura della malattia.

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Guarire dell’edema maculare cistoide: cure e terapie

L’edema maculare cistoide (EMC) è una forma di edema retinico da cui si può guarire, ma i tempi e la possibilità di pieno recupero della vista dipendono dalle sue cause.

 

Il caso più “fortunato” è che l’EMC insorga come conseguenza di un intervento di chirurgia oculare, in particolare di chirurgia della cataratta. In circa il 20% dei decorsi post operatori, infatti, si verifica questa complicanza infiammatoria, che viene definita Sindrome di Irvine-Gass (IGS). L’edema maculare insorge qualche settimana o mese dopo l’intervento, e guarisce spontaneamente senza bisogno di trattamenti terapeutici nella maggior parte dei casi.

 

Tuttavia, nonostante l’edema maculare cistoide da chirurgia oculare sia considerata una patologia benigna, può, raramente, provocare danni alla vista permanenti o causare difetti rifrattivi. Diverse prognosi e cure per l’edema maculare cistoide che abbia cause diverse dalla sindrome di Irvine-Gass, e che sia associata a condizioni patologiche oculari preesistenti, o a malattie sistemiche come il diabete.

 

Brevemente, ricordiamo le altre possibili cause di edema maculare cistoide:

 

  • infiammazioni oculari come l’uveite;
  • patologie vascolari della retina, tra cui l’occlusione della vena centrale della retina (CRVO) o l’occlusione venosa di branca retinica (BRVO);
  • degenerazione maculare legata all’età (DMLE) o altre patologie degenerative della retina come la retinite pigmentosa;
  • traumi oculari;
  • tumori oculari;
  • effetti collaterali di farmaci.

 

Sebbene l’EMC non sia sovrapponibile all’edema maculare diabetico (EMD), patologia oculare caratterizzata da andamento cronico progressivo, dalla quale non si può guarire, si tratta comunque di una patologia infiammatoria della retina e della macula che richiede opportune cure affinché i fluidi possano riassorbirsi e la vista essere ripristinata.

 

Vediamo le diverse opzioni terapeutiche a cominciare dalla chirurgia.

 

La chirurgia per curare l’edema maculare cistoide

 

Fotocoagulazione laser

La fotocoagulazione è uno dei trattamenti possibili per l’edema maculare cistoide che non guarisca spontaneamente. Si tratta di chirurgia laser, che comporta l’invio di un fascio di luce intensissimo verso il punto della retina in cui si sono formate le microcisti piene di fluido. L’intervento è molto breve, e si effettua ambulatorialmente somministrando al paziente un collirio anestetico.

 

L’efficacia della chirurgia laser sull’edema maculare cistoide, e in generale sulle maculopatie essudative, si deve al fatto che il fascio di luce distrugge i neovasi dai quali dipende il rilascio dei fluidi. Il recupero della vista post intervento si ottiene nelle settimane successive. In genere l’intervento viene associato ad una terapia cortisonica antinfiammatoria locale.

 

La fotocoagulazione laser non è invece indicata per la cura di altri tipi di edema maculare come l’edema maculare diabetico.

 

Vitrectomia

La vitrectomia consiste nell’aspirazione dell’umor vitreo, la sostanza gelatinosa e trasparente che riempie la cavità centrale dell’occhio conferendo turgidità al bulbo, che viene sostituito con una sostanza di simile consistenza.

 

La vitrectomia viene eseguita quando l’edema maculare cistoide abbia causato difetti della vista di tipo rifrattivo (miopia, astigmatismo, ipermetropia, presbiopia), allo scopo di rimuovere le aderenze vitreali alla retina e di eliminare i mediatori dell’infiammazione presenti in questo umore.

 

Come nel caso della fotocoagulazione laser, anche la vitrectomia per la cura dell’edema maculare cistoide si associa a terapia cortisonica.

 

Altre cure per l’edema maculare cistoide

Non sempre la chirurgia è necessaria, o rappresenta la cura ottimale per l’edema maculare cistoide che non guarisca spontaneamente. Trattamenti farmacologici sono spesso combinati tra di loro per agire sull’infiammazione, riassorbire l’edema e permettere, in tal modo, il recupero della vista. Vediamo i principali:

 

  • iniezioni perioculari o intraoculari a base di antinfiammatori cortisonici o non cortisonici;
  • iniezioni intravitreali a base i farmaci anti VEGF, che inibiscono la formazione dei neovasi;
  • somministrazione di farmaci immunosoppressivi anche sistemici, se la causa dell’EMC è un’uveite autoimmune;
  • somministrazione di interferoni, sostanze con azione immunomodulante e antinfiammatoria;
  • somministrazione di acetazolamide (inibitore dell’anidrasi carbonica), sostanza diuretica, anti ipertensiva e anti edema, efficace soprattutto nel trattamento dell’edema maculare cistoide secondario a patologie degenerative della retina come la retinite pigmentosa.

 

Sintomi e diagnosi dell’edema maculare cistoide

L’edema maculare cistoide comporta la formazione di piccole sacche (cisti) ripiene di fluidi a livello della macula, la porzione centrale della retina responsabile della nostra visione centrale. Quando le cisti sono grandi o posizionate in modo da ostacolare la ricezione degli impulsi luminosi, si possono avere dei sintomi visivi. Le immagini possono così apparire sfocate, nebbiose o persino ondulate, e i colori risultano sbiaditi o più scuri.

 

A volte l’EMC, anche come complicanza di un intervento di chirurgia della cataratta (sindrome di Irvine-Gass), può comportare l’insorgenza o il peggioramento di difetti della rifrazione visiva, come miopia, ipermetropia, astigmatismo o presbiopia. In questi casi si può intervenire – come abbiamo visto – anche con una vitrectomia.

 

Per fortuna nella maggior parte dei casi l’edema maculare cistoide guarisce spontaneamente senza compromettere l’acuità visiva, che torna come era prima. Questo discorso è valido sia per l’EMC secondario a infiammazioni oculari (es. uveiti), purché curate perfettamente, sia a interventi di chirurgia oculare, perché in questo secondo caso l’infiammazione e l’edema che ne deriva si riassorbono completamente.

 

Alla diagnosi di EMC si arriva attraverso esami del fondo oculare tra cui:

  • visita oculistica con dilatazione della pupilla ed ispezione del fundus oculi;
  • OCT (tomografia ottica computerizzata), esame non invasivo che consente di scattare immagini tridimensionali di tutti gli strati di retina e macula;
  • angio-OCT, esame simile al precedente che serve per analizzare il microcircolo venoso e arterioso retinico e maculare.

Fonti:

  • Cleveland Clinic Cystoid Macula Edema
  • Heather G Mack, Mark Hassall, Anthony J H Hall, Matthew P Simunovic, Samantha Fraser-Bell, Lauren N Ayton, 3.31 – Cystoid Macular Edema, Editor(s): Terry Kenakin, Comprehensive Pharmacology, Elsevier, 2022, Pages 693-731, ISBN 9780128208762, doi.org/10.1016/B978-0-12-820472-6.00151-1.
  • Bravo-Alcobendas, Noelia & Zulueta, Joseba & Salobrar-Garcia, Elena & Salazar, Juan & Ramírez, José. (2015). Cystoid Macular Edema: Causes, Diagnosis and Treatment. The International Journal of Medical Students. 2015. 131-139. 10.5195/ijms.2015.134.
  • Orski M, Gawęcki M. Current Management Options in Irvine-Gass Syndrome: A Systemized Review. J Clin Med. 2021 Sep 25;10(19):4375. doi: 10.3390/jcm10194375. PMID: 34640393; PMCID: PMC8509495.