Esistono differenze di genere in una malattia metabolica come il diabete di tipo 2 e nelle sue complicanze. Vediamone alcune.

 

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IL DIABETE DI TIPO 2 “PREFERISCE” GLI UOMINI CON LA PANCIA, MA…

A parità di sovrappeso, misurabile in un indice di massa corporea IMC o BMI superiore a 26 (per il calcolo del BMI clicca qui) gli uomini sono più vulnerabili al diabete di tipo 2, una malattia metabolica subdola perché inizialmente asintomatica. La ragione risiede nell’anatomia maschile, e specificamente nella forma “a mela” del corpo dell’uomo, rispetto alla forma “a pera” della donna.

 

Significa che l’uomo tende ad accumulare più facilmente della donna adipe addominale, la classica pancetta, una condizione che costituisce fattore di rischio per la sindrome da insulino-resistenza, che poi è la causa principale del diabete di tipo 2. Il grasso viscerale è infatti il più pericoloso per la salute cardiovascolare e metabolica.

 

Per questa ragione, è bene tenere presente che:

 

  • Sovrappeso e obesità sono importanti fattori predisponenti al diabete di tipo 2, ma occorre valutare anche la distribuzione del grasso corporeo. Per capire se sia in eccesso basta misurare il girovita. Se negli uomini è superiore ai 102 cm, e nelle donne agli 88, occhio al diabete!
  • Nelle donne con forma “a mela”, che tendono ad ingrassare sul punto vita, la predisposizione al diabete di tipo 2 è superiore rispetto a quanto accada alle donne “a pera” (la maggioranza), che piuttosto accumula adipe tra fianchi e cosce. Quest’ultimo tipo di grasso è certo antiestetico, ma meno pericoloso per la salute.
  • Dopo la menopausa le donne con tendenza al sovrappeso devono stare attente alle modifiche del loro corpo, perché a causa del calo di estrogeni tendono ad avere livelli di colesterolo più elevati, la pressione più alta e ad ingrassare proprio sul girovita. Tutte condizioni che aumentano il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2, soprattutto se vi è una familiarità alla malattia.

 

Pertanto basarsi sulla bilancia per capire se un uomo o una donna sono predisposti al diabete di tipo 2 non basta: sono da considerare anche la distribuzione del grasso nel corpo, i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue (profilo lipidico) e la pressione arteriosa.

 

 

LE DONNE CON IL DIABETE DI TIPO 2 SONO PIÙ A RISCHIO DI COMPLICANZE

Se è vero che le donne hanno minori probabilità di ammalarsi di diabete di tipo 2, la situazione diventa più problematica per chi si sia già ammalata. Perché in questo caso la differenza di genere è a sfavore della parte femminile.

 

Le principali complicanze che sembrano colpire più facilmente le donne diabetiche sono:

 

  • Insufficienza cardiovascolare
  • Infarto e ictus
  • Disturbi dell’umore quali ansia e depressione

 

Inoltre, sebbene le donne siano più attente nella gestione quotidiana della malattia (cure, dieta ed esercizio fisico), la loro risposta alla terapia ipoglicemizzante è inferiore rispetto a quella maschile. Le donne sono più soggette agli sbalzi glicemici e pressori e anche all’ipercolesterolemia. Tutti fattori di cui tenere conto, soprattutto quando la diagnosi arrivi in età giovanile o non troppo avanzata.

 

Gli uomini, dal canto loro, hanno una predisposizione maggiore alla neuropatia e alla sua evoluzione verso il piede diabetico.

 

RETINOPATIA DIABETICA ED EDEMA MACULARE DIABETICO: GLI UOMINI SI AMMALANO DI PIÙ

Sono tanti gli che studi che evidenziano come le complicanze del diabete abbiano delle “preferenze” di genere. Gli occhi degli uomini, ad esempio, sono un organo bersaglio della malattia più vulnerabili alle complicanze vascolari dell’iperglicemia non compensata, specie quando vi sia una diagnosi tardiva.

 

Questo non significa affatto che la donne con diabete di tipo 2 possano concedersi il lusso di trascurare la vista e di non sottoporsi ai controlli oculistici per la prevenzione e la diagnosi precoce della retinopatia diabetica (RD) e dell’edema maculare diabetico (EMD).

 

Le differenze di genere nel rischio di ammalarsi di diabete, così come nella predisposizione alle complicanze, sono importanti per i medici che effettuano gli studi di settore su campioni selezionati di pazienti. Alle persone comuni basti sapere che uomini e donne hanno specifici punti deboli quando si parla di diabete e che, per questa ragione, entrambi devono seguire con scrupolo le terapie in caso di malattia conclamata e adottare uno stile di vita quanto più salutare possibile. Ma prima ancora, devono fare attenzione ai segnali del proprio corpo per accorgersi quanto prima della presenza del diabete e sottoporsi regolarmente ad esami e controlli.

 

L’invito alla prevenzione e alla diagnosi precoce arriva, tra gli altri, da Emilio Augusto Benini, Presidente dell’Associazione Italiana Diabetici (FAND).

 


Emilio Augusto Benini: l’informazione sul diabete è fondamentale

Fonti:

  • http://www.sisa.it/upload/GIA_2020_n4_5.pdf
  • https://www.diabete.net/diabete-e-differenze-di-genere/in-evidenza/43409/
  • https://www.gendermedjournal.it/archivio/2446/articoli/25646/
  • https://www.researchgate.net/publication/341018376_Sex-Gender_Differences_in_Diabetic_Retinopathy
  • https://www.medicalnewstoday.com/articles/diabetes-affects-men-women#complications
  • https://www.siditalia.it/clinica/linee-guida-societari/send/80-linee-guida-documenti-societari/3282-focus-on-sid-differenze-di-genere-nelle-complicanze-croniche-del-diabete-di-tipo-2